lunedì 11 ottobre 2010

In the "Tubing": Vang Vieng

Vang Vieng, 6 Ottobre 2010
Lascio perdere il tubing per oggi e mi concedo alle bellezze naturalistiche dei dintorni di Vang Vieng.
Noleggio una motocicletta semi-automatica e con un tedesco di Monaco, Richard, ci rechiamo alle cascate di Yuih, dove il rombo dell'acqua che si scontra con le rocce sottostanti è l'unico rumore che si riesce a sentire, anche perchè siamo le uniche due persone in tutta la valle.

Tutt'intorno è pieno di farfalle dai colori splendidi ed è davvero difficile muovere un passo senza che una decina di farfalle si alzi in volo in ogni direzione.

Dopo le cascate metto in moto e il cavo dell'accelleratore si rompe, per fortuna sono con Richard che in qualche modo riesce a fissare il tutto in maniera provvisoria giusto in tempo per tornare a Vang Vieng, cambiare motocicletta e dirigerci alle grotte a Nord della città.
La prima grotta che raggiungiamo è Thom Nam, che si raggiunge con vecchi pneumatici di trattori riutilizzati per essere usati come mega-canotti.

Una volta entrati nella grotta con i canotti raggiungiamo una piccola spiaggia e da qui, con l'aiuto di una guida, strisciamo, ci inzuppiamo costeggiamo il fiume che scorre di fianco a noi, ci cadiamo dentro un paio di volte ed infine arriviamo in una gigantesca grotta dove scorre il fiume Song.

Torniamo indietro seguendo il percorso del fiume ed una volta ripresi i canotti torniamo all'aperto.
Dopo Tham Nam, esploriamo ancora un paio di grotte con stalattiti e stalagmiti impressionanti, ragni del diametro di mezzo metro e tanto, ma proprio tanto fango scivolosissimo.

Vang Vieng, 7 Ottobre 2010
Oggi mi lascerò catturare dall'attrazione principale di Vang Vieng fluttuando su un gommone sul fiume Song passando lungo una serie di bar lungo il fiume prima di ritornare a Vang Vieng.
Ogni bar fa a gara con gli altri per offrire gli intrattenimenti più divertenti per attirare più clienti. Quasi tutti hanno almeno uno scivolo ad acqua o un trapezio in grado di catapultarti nel fiume per tuffi epici, se si ha la fortuna di atterrare dove il fiume è profondo abbastanza.

Nel gruppo di "tuber" insieme a me ci sono Richard, un altro tedesco e due ragazzi inglesi.

In uno degli ennesimi bar ci lanciamo in una sfida a BeerPong Italia-Germania contro Germania-Inghilterra che si conclude con una netta supremazia della coppia italo-tedesca grazie all'allenamento dell'italiano durante il suo soggiorno a Beijing.

Dopo una lunga serie di shortini vari e molti mezzi bicchieri di birra a causa del Beer Pong, è il momento di tornare fluttuando a Vang Vieng prima dell'imbrunire.

Verso cena un black-out getta la città in un surreale silenzio e la città più turistica e rumorosa del Paese oer una volta torna ricorda le proprie origini e torna ad essere una citta del Laos.

Laos, 8 Ottobre 2010
Oggi è un'altra giornata di spostamenti, per fare circa 200 km ci mettiamo più di 6 ore: questo è il Laos.
Il pullmino su cui viaggio si arrampica su stradine di montagna piena di curve e con paesaggi spettacolari.
Lungo la strada che passa attraverso una serie infinita di villaggi, oltre a milioni di buche, il pullmino deve fare i conti con ogni sorta di animale che transita sulla strada principale. Caprette e porcellini, papere, galline e mucche fanno di tutto per farsi investire lungo la strada tra Vang Vieng e Louangprabang.

2 commenti:

  1. Comincio ad essere invidiosa di quel caldo estivo! Qui sono partiti i riscaldamenti... Bacio, Fla

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  2. ascolta ma che bello e' quel posto?qui c'e il solito grigiore Milanese ,quando torni devi darti alla palestra per rimpolpare un po' i tuoi deltoidi...mangia...un abbraccio Maria

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